roccia

17.08.2012 - Prealpi Lombarde - Monte Moregallo – Cresta GG OSA

Gruppo: Prealpi Lombarde

Regione: Lombardia

Locaità di partenza: Belvedere di Valmadrera (LC)

Struttura d'appoggio:

Esposizione: Sud-est

Sentieri utilizzati: 6-7

Massima elevazione raggiunta: 1276 m

Dislivello Totale: 986 m

Dislivello della via: 400 m

Difficoltà: PD-/III° 1 passo IV°-

Attrezzatura utilizzata: la via è poco attrezzata. Necessari cordini per le numerose clessidre e spuntoni, su cui si devono attrezzare le soste oltre che le protezioni intermedie. Utilizzabili friend medio piccoli (0,4-1 BD).

Tempi di percorrenza: 1h dal parcheggio all'attacco - 3h la via - 1h 30’ di discesa

Descrizione generale
Il Moregallo, posto di fronte a Lecco sulla sponda opposta del lago, è il vertice orientale del triangolo lariano.
Dai prati sommitali scendo tre creste principali. La breve cresta sud-ovest si collega ai Corni di Canzo, mentre le altre due si gettano nel ramo lecchese del Lago di Como verso est e verso nord.
I tre versanti che si formano presentano tutti boschi più o meno fitti, anche per la non elevata quota del monte (1276 m), ma hanno caratteristiche diverse.
Il versante nord è prevalentemente boschivo e la roccia in genere friabile, il versante orientale è ricco di canaloni e dirupi che scendono verso il lago.
Il versante meridionale ospita la piana di San Tomaso e, nella parte superiore, è frastagliato da crestine rocciose e speroni.
Lungo una di queste corre la via G.G. O.S.A. (Gruppo Giovanile Organizzazione Sportiva Alpinisti).
La via si articola su buona roccia, tranne il penultimo tiro, con arrampicata semplice e divertente. La relazione proposta vuole dare una possibile scelta di salita per qual che riguarda la lunghezza dei tiri e le soste.
L’assenza di ancoraggi e soste, se non in minima parte, permette anche interpretazioni differenti.
Difficile il ripiego una volta iniziata la via, solo dopo 9 tiri un comodo sentiero permette di abbandonarla.

Attacco, Descrizione della via:
Provenendo da Como o Milano uscire dalla SS36 per Lecco all’uscita per “Oggiono, Valmadrera, Glabiate, Malgrate, Pescate, Calco” e seguire le indicazioni per Valmadrera.
Giunti in paese seguire per “San Tomaso” sino a giungere a un cartello di divieto di transito (strada agro-silvo-pastorale) al Belvedere di Valmadrera (290 m).
È possibile parcheggiare in prossimità del divieto o un paio di tornanti più in basso.
Dal parcheggio imboccare la strada agro-silvo-pastorale (indicazioni per tutti i sentieri, compresi il 6 e il 7 che si devono seguire in direzione della fonte Sambrosera).
Raggiunto un mercato agricolo proseguire per le indicazioni dei sentieri 6 e 7, qui è presente anche l’indicazione per la cresta G.G. OSA. Si seguono agevolmente le indicazioni su frequenti placche metalliche giallo-bianco-rosse fino in prossimità della fonte (716 m) dove i sentieri 6 e 7 si dividono.
Seguire il sentiero 6 che sale ripidamente nel bosco. Si superano le deviazioni per “Torre Marina” (falesia locale) e per la cresta 50° CAI.
Giunti ad una bocchetta svoltare a sinistra (palina con indicazione Cresta G.G. OSA) per una evidente traccia che in pochi minuti conduce a uno spiazzo con una pianta dove comincia la via.

1° tiro:
Si sale dalla sosta per il filo dello spigolo spostandosi leggermente a destra o sinistra a seconda di dove si trova la roccia più facile. Dopo circa 25 m si trova un salto di qualche metro che si supera facilmente sfruttando la fessura ben ammanigliata sulla sinistra dello spigolo. Sosta su spuntoni prima che la cresta “spiani”. 35 m, III° 0 chiodi.

2° tiro:
Si superano le tre piccole torrette che puntano verso il bosco traversando alla loro sinistra. Traccia di sentiero conduce verso sinistra dove si può sostare. 20 m, II°, 0 chiodi.

3° tiro:
Superare la paretina a sinistra della sosta alzandosi fin sotto una scaglia che permette di aggirare, sempre a sinistra, lo sperone sommitale. Si superano due brevi placche ben appigliate e un diedrino. Sosta su spuntoni. 45 m II° e III°, 0 chiodi.

4° tiro:
Si risale la spaccatura di sinistra, dopo uno o due metri è visibile sulla destra un cordone metallico (chiodo) su cui si rinvia. Dal chiodo si può risalire verticalmente o spostare un passo verso sinistra (più semplice) e usare una netta spaccatura. Si rimonta sul filo dello spigolo. Si superano due facili salti verticali e si sosta si grosse clessidre. 25 m, IV e III, 1 chiodo con cavetto metallico.

5° tiro:
Si punta nel bosco a destra del filo dello spigolo con arrampicata e elementare e tracce di sentiero. È ben visibile un camino leggermente sulla destra. Puntare alla sua base dove due anelloni (a destra del camino) permettono di sostare. 20 m I°, 0 chiodi.

6° tiro:
Si risale il camino su appigli e appoggi lisci e resi un po’ scivolosi dai passaggi. Giunti a un masso incastrato (possibile protezione) si può uscire sulla destra o rimontare il camino verticalmente. Subito dopo il camino sostare su spuntoni o su pianta. 15 m, III°, 0 chiodi.

7°-8°-9° tiro:
Si prosegue lungo il filo dello spigolo sostando su spuntoni a corda finita. Con corda da 50 m abbiamo dovuto fare 3 tiri, con corda da 60 m dovrebbe essere possibile, usandola tutta, farne solo 2. Si incontra una sosta con 2 spit e una catena e uno spit. Queste sono protezioni delle vie che escono dalla parete a sinistra dello spigolo. Si sconsiglia di rinviarle perché la loro posizione provoca attrito della corda. 115 m, II°, 0 chiodi (a parte le protezioni delle altre vie).
Si prosegue brevemente per sentiero, si ridiscende di una decina di metri e si arriva di fronte a una paretina verticale con comodo spiazzo. Da qui un sentiero sulla destra permette di raggiungere la bocchetta Sambrosera (1192 m) e, con il sentiero 6, la vetta del Moregallo. La via continua ancora per tre tiri.

10° tiro:
Rinunciando alla sosta, ma con assicurazione in vita si supera la paretina attraverso una della spaccature che la risalgono (diverse interpretazioni possibili, la più semplice sembra quella più a sinistra quasi in canale). Superata la paretina si procede su terreno ghiaioso fino a un fittone metallico dove si sosta. 15 m, IV, 0 chiodi.
Proseguire per sentiero, evitare quello di sinistra (verso il canalone Belasa) e quello di destra (verso al vetta aggirando gli ultimi tiri) e tenere il sentiero centrale fino alla base della zona di cresta friabile.

11° tiro:
L’unico tiro con roccia un po’ instabile. È preferibile risalire le rocce erbose a destra del canale giallastro e decisamente marcio. Appena possibile traversare a destra adesso su roccia migliore. Sosta a spit oltre un pino mugo. 30 m, II°, 0 chiodi.

12° tiro:
Si procede con arrampicata elementare e tracce di sentiero, su terreno non più friabile, fino a superare un caratteristico ponticello roccioso, facile, ma esposto. Aggirato un muretto sulla sinistra e superato l’ultimo salto di roccia, si sosta su spuntoni. 40 m, II°, 0 chiodi.

Evidenti tracce di sentiero portano in 10 minuti alla vetta del Moregallo.

Discesa
La discesa avviene per il sentiero numero 6 (uscendo dalla via verso destra si scende, verso sinistra si va in vetta) ben segnalato in direzione di Valmadrera.

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