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Luglio 2012 - Turchia - Monte Ararat (5137 m)

Destinazione: Monte Ararat (5137 m)

Mezzi usati: aereo, furgone, piedi, sci

Struttura d'appoggio: campi con tende

Attività praticate: scialpinismo visite culturali

Ambienti frequentati: pianure desertiche, alta montagna

Periodo di permanenza: 1 settimane

Il nostro viaggio
Il monte Ararat (Ağrı Dağı in turco) è la vetta più alta della Turchia, un maestoso vulcano estinto che domina dai 5137 metri l’altopiano e la vicina distesa azzurra del grande lago Van nelle belle regioni dell’Anatolia orientale. Questa stupenda meta è resa ancora più accattivante dall’aura che la lega alle vicende bibliche: molte leggende indicano nella sua vetta il luogo su cui si pose l’Arca di Noè quando il diluvio universale iniziò a defluire.. Già dalla trasferta dall'aereoporto di Agri fino a Dogubeyazit ci si rende subito conto della vastità delle pianure di questi posti. Uno volta arrivati a Dogubeyazit il nostro obiettivo ci si presenta subito davanti con affianco il fratello minore il piccolo Ararat. La prima sera la passiamo in albergo e il giorno seguente partiamo per raggiungere le pendici dell'Ararat. Il primo giorno inizia con una trasferta su un furgoncino che ci porta a circa 2000 mt di quota da dove poi partiamo a piedi per raggiungere il campo base posto a circa 2800 mt. che non è altro che la casa della nostra "guida". il paesaggio è formato da dolci e pendii di pascoli intramezzati da molte rocce (che riconducono all'origine vulcanica di questa montagna) la salita si sviluppa su dei sentieri e tratti di strade percorse da cavalli e muli guardando verso valle si vedono molti puntini bianchi che non sono altro che abitazioni di nomadi che vivono in tenda. Trascorsa la serata in tenda con la famiglia della guida andiamo a dormire nella nostra. Il giorno dopo si parte alla volta del campo uno a 3500 mt e successivamente raggiungiamo campo 2 a 4200 mt dove passiamo la notte. Salendo l'ambiente è cambiato molto passando da pendii dolci ed erbosi ad un ambiente di sfasciumi tipico d'alta montagna. Il terzo giorno sveglia poco dopo la mezzanotte colazione e partiamo per la vetta. La prima parte dell'itinerario si svolge sull'evidente spalla di sfasciumi posta dietro le tende del campo 2 ed una volta superata traverso verso destra che ci conduce sotto l'ultimo pendio che porta in cima, poi discesa a fino a dove ci aveva lasciato il furgone il primo giorno con circa 3400 di dislivello... Il quarto giorno facciamo i turisti ed andiamo a visitare il palazzo Ishak Pasha di origine ottomana. La salita complessivamente non presenta difficoltà tecniche se non la quota che potrebbe causare qualche problema. Noi ci siamo appoggiati ad una "guida" locale per l'organizzazione logistica che comprendeva l'organizzazione dei campi con il trasporto dei materiali e i nostri trasferimenti in macchina anche perchè affitare un auto e guidare soprattutto nei centri abitati si rischia molto in quanto non esistono stop, precedenze ecc.. ma chi arriva prima passa !!! Prima esperienza sopra i 5000 m fatta con salva

by Christian

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