roccia

16.09.2012 - Dolomiti di Brenta - Cima d'Ambiez (3102m) - Via della concordia

Gruppo: Dolomiti di Brenta

Regione: Trentino Alto Adige

Locaità di partenza: San Lorenzo in Banale - località Baesa (TN)

Struttura d'appoggio: Rifugio Cacciatore (1820m) - Rifugio Agostini (2410m)

Esposizione: Sud Est

Sentieri utilizzati: n°325

Massima elevazione raggiunta: 3102m

Dislivello Totale: 1900m all'attacco - 350m alla vetta

Dislivello della via: 350m

Difficoltà: VI°+ / VI° A0

Attrezzatura utilizzata: serie di friends e nuts, cordini

Tempi di percorrenza: 3 h 30' per il Rif. Agostini - 1 h di avvicinamento - 6 h. la via - 4 h. la discesa al parcheggio

Descrizione generale
Le Dolomiti di Brenta restano per me uno dei posti alpini più belli che abbia mai visitato.
La Val d'Ambienz che si affaccia a sud est rispetto al gruppo in zona leggermente defilata è stata una vera scoperta.
Un ambiente suggestivo soprattutto per le bastionate rocciose che sovrastano bei prati solivi e boschi di faggi e abeti.
Certamente aumenta l'effetto la storia alpinistica della zona, dove tra i più grandi arrampicatori si sono alternati a traccaire vie di ogni genere, comprese quelle sportive.
Infatti sono molte le vie moderne attrezzate negli ultimi decenni sulle ripide pareti compatte delle molte guglie e torrioni che si alzano dai prati.
Di nostro interesse è invece una via classica che ha permesso a 2 grandi cordate di raggiungere la cima tracciando una via molto logica, esposta ed ardita.
La via della Concordia, aperta in cooperazione tra Aste e Miorandi, Oggioni e Aiazzi nel 1955, segue la serie di fessure e camini appena a sinistra dei tetti gialli, verticalmente fino alla serie di cenge un centinaio di metri sotto la vetta.
Roccia stupenda per compattezza, conformazione, colore e solidità.

Attacco, Descrizione della via
Da Baesa (località a San Lorenzo in Banale) risalire dapprima la strada carrozzabile (è possibile percorrere la prima parte fino al Rif Cacciatore in jeep a pagamento) alternando qualche tratto su sentiero protetti da boschi di faggi e abeti, rimontando una forra per uscire su declivi pratosi appena sotto il Rif Cacciatore.
Da qui sempre su sentiero ottimamente segnalato si rimonta una terrazza detritica fino ad arrivare al bel rifugio Agostini.
Lieti e felici di fare i migliori complimenti ai gestori per la cordialità, il servizio e la qualità del cibo.
Dalla capanna seguire verso nord il sentiero Brentari fino a giugere alla Vedretta d'Ambiez,
Dopo due brevi tratti facilitati da corde metalliche seguire la traccia a sinistra che porta sulla grande cengia al di sotto della parete gialla.
Spostarsi una quindicina di metri a sinistra degli evidenti tetti gialli in prossimità di 2 nette fessure verticali.

1° tiro:
rimontare con attenzione la fessura di destra che risulta quasi sempre bagnata per circa 35m.
Con passaggi di V° e poi più semplici fino ad una piccola cenga che si segue per qualche metro a sinistra fino ad incontrare la sosta. 1 ch - sosta su 2 ch. con cordoni. 40 m V

2° tiro:
seguire il diedro obliquo verso destra (non farsi trarre in in ganno dai chiodi appena sopra la sosta - probabilmente una variante ad occhio più difficile) facilmente proteggibile con friends medio grossi e comunque abbastanza attrezzato con chiodi fino ad arrivare alla sosta su 2 chiodi.
3 ch 25 m V° e V°+

3° tiro:
traverso verso sinistra molto esposto sino ad incorciare la sosta scomoda su 2 ch. 4 ch 25m V°+

4° tiro:
partire verticalemnte alla sosta ma cercando di stare appena fuori il diedro per i primi metri. Poi sfruttare entrambe la pareti e giungere in sosta. 1 ch, clessidra. 3 ch alla sosta 25m. IV°+

5° tiro:
rislire un camino fessura abbastanza facile per 30m. IV° sosta su clessidra

6° tiro:
altro tiro in camino ben chiodato sempre su ottima roccia. Anche questo leggermente bagnato. 30m 4ch V° sosta su 2 ch da rinforzare. Scomoda, appesi nel vuoto

7° tiro:
questo il tiro chiave della via. Obliquare a destra sotto una pancia (ch) per uscire dallo spigolo e sfruttando una lama rovescia che porta verso destra arrivare ad una sosta che si può evitare (V*+). Salire ora verticalmente e superare il tettino con passaggio fisico (VI°+ A0) e con passaggi più facili verso sinistra arrivare in sosta. V°+ VI°+ A0. 25m. 5ch 1 cordone. sosta a 2ch comoda

8° tiro:
rimontare una placca e superare un passaggio aggetante per poi seguire un camino più facile fino alla sosta. clessidra e sosta a 2ch. VI°- IV°+ 40m

9° tiro:
rimontare la placca sotto il tetto (2ch) e superare con uscita a sinistra il passaggio più complesso del tiro (VI) per poi obliquare a destra su terreno più facile e sfruttando una fessura fino alla sosta. 40m 3 ch. sosta a 2ch VI° IV°+

10° tiro:
non seguire la fessura che sale verticale dalla sosta bensì spostarsi leggermente a destra per poi rientra verso sinistra sulla verticale della sosta e giugere al terrazzino finale dopo c'è una sosta attrezzata su 2ch. 45m IV°+ V°+ V° 1 ch

Discesa
Dalla cengia volendo si può proseguire per un centinaio di metri circa su terreno facile (II) sino alla vetta che si intravede sulla destra, oppure spostarsi diagonalmente verso sinistra fino ad incrociare gli ometti che seguiti conducono alla via normale alla Cima d'Ambienz.
Seguendo la cresta sud per un sistema di cenge si arriva a discendere dei canalini nei quali bisogna prestare attenzione sia per l'esposizione per i detriti che si calpestano.
ad un certo punto si perviene ad una calata già attrezzata che deposita alla forcella tra la Cima d'Ambienz e la Torre d'Ambienz. (1h circa).
Da qui con un'altra doppia verso est si approda alla fine di un canale subito sopra la grossa cengia di attacco.
Proseguire poi a ritroso verso il rifugio e verso valle

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