roccia

28.07.2013 - Pizzo Badile (3308mm) - spigolo nord via Risch-Zurcher

Gruppo: Alpi Retiche occidentali (Monti della val Bregaglia)

Regione: Val bondasca CH – Val Masino Lombardia IT

Località di partenza: Bondo (CH) Loc.tà Lera

Struttura d'appoggio: Capanna Sasc Furà - Rifugio Gianetti

Esposizione: Nord

Sentieri percorsi:

Massima elevazione raggiunta: 3308 m

Dislivello Totale: 2022 m

Dislivello della via: 898 m

Difficoltà: D+/ V

Attrezzatura utilizzata: dotazione da roccia completa: friend vari, nut, cordini

Tempi di percorrenza: 2.30 attacco – 7/9 h. la via - 3 h. la discesa

Descrizione generale
Celebre montagna tra le più amate nel mondo dell’arrampicata, il pizzo Badile (nome attribuitogli per la sua forma a trapezio/pala) è uno spettacolare gigante di granito che supera i 3300m posto al confine tra Italia e Svizzera, val Bondasca e la val Masino.
La sua bellezza e fama attira da sempre molti scalatori, la prima ascensione risale al 27 luglio 1867, quando per il versante sud, William Auguste Coolidge con Francois e Henry Dévouassoud raggiunsero la vetta.
Tutte le vie che sfidano le sue pareti hanno come elemento distintivo l’ottima qualità della roccia e difficoltà legate a lunghezza ed ambiente. Infatti, non è una certo cosa inaspettata rinvenire in racconti epici delle prime salite e nelle recenti relazioni, testimonianze di cambi repentini del tempo e di improvvisi temporali che si abbattono senza preavviso sulle sue pareti.
Noi siamo stati fortunati, ma abbiamo potuto constatare, quanto velocemente la montagna si svesta e rivesta di nuvole.
Inutile e scontato da parte nostra andare nel dettaglio di racconti e storie su questa o quella salita, per cui ci limiteremo semplicemente a sottolineare quanto, questo posto, vada la pena di essere visitato, per vivere una delle più belle avventure alpinistiche della Alpi.

Attacco, Descrizione della via
Dopo la via normale rappresenta la via di salita tecnicamente meno difficile, ma nel contempo richiede un buon livello di preparazione psicofisica per affrontare, senza troppe ansie, uno sviluppo di circa 850 m in tempistiche medie che variano dalle 6 alle 9 ore a seconda delle capacità e dell’affollamento, per raggiungere la cima del Pizzo Badile.
Il livello di difficoltà, massimo V o V+ è presente solo in alcuni brevi passaggi, mentre per gran parte della salita, si parla di IV grado.
La qualità della roccia è veramente ottima, eccetto il tratto finale di cresta dopo il grosso gendarme e nella zona della frana, dove qualche appoggio deve essere verificato.

Dal catino glaciale alla base dello spigolo (spesso innevato) lasciarsi il grosso sperone a sinistra e risalire il nevaio, sulla sinistra arrampicare su facili saltelli fino ad affacciarsi sulla nordest.
Poco più in su parte la via che per i primi due tiri risale sul versante nordest fino a rimontare sullo Spigolo vero e proprio.
Partire in conserva protetta e risalire le lunghezze più abbordabili fino alle placche fessurate sotto il primo gendarme, mantenendo il più possibile il filo di cresta.
Poi si può procedere a tiri anche da due soste per volta (noi abbiamo fatto così per tre tiri).
Arrivati nella zona più ripida arrampicare a tiri rimontando alcune placchette ma cercando di stare sempre sul filo fin a raggiungere un diedro che precede le evidenti placche appoggiate.
Dopo le placche rimontare il diedro inclinato a destra (sosta alla fine), poi salire dritti in prossimità di un grosso intaglio(sosta), aggirarlo sulla destra (sosta), fino a raggiungere il tiro chiave.
Il tiro più impegnativo consiste nel attraversare una placca verso sinistra mediante due passi tecnici (3 spit) per poi riprendere in verticale su difficoltà minori, passando sul versante est, fin ad arrivare alla frana (sosta).
Salire in verticale per poi andare a sinistra fino alla sosta successiva. Due tiri verticali vi porteranno sulla vetta del gendarme.
Da qui in avanti si procede in cresta dove sono presenti poche protezioni su 3° massimo 4° fino alla vetta ovest. Continuare in cresta per circa 100m fino alla piramidina finale della vetta principale del Badile.

La logistica
Seppur poco descritta in altri report, riteniamo questa parte piuttosto importante, poiché le scelte sul materiale da portare e possono determinare vantaggi o svantaggi in termini di tempistiche e fatiche.
Proveremo a darvi alcune indicazioni, senza però, condizionare quelle che sono sempre scelte personali.
Ci sono due soluzioni fondamentali per affrontare la via:
1 . La salita e la discesa dallo Spigolo: vantaggio > E’ il tragitto più breve - Svantaggio: le doppie sullo spigolo sono a nostro parere scomode e davvero pesanti a livello mentale dopo la salita. 5/6 ore di discesa.
2 . La traversata > vantaggio: la discesa dalla normale italiana è più breve e rilassante 2.5 ore e la traversata offre la possibilità di rendere ancora più spettacolare e panoramico il giro - Svantaggio: il ritorno alla macchina.
Nella seconda soluzione una volta arrivati al rifugio Gianetti è possibile scendere ai bagni di Masino, dove abbiamo appreso che si possono prenotare delle navette di rientro a Bondo (chiedere al rifugista), oppure lasciare una macchina prima di iniziare il giro.
Molto bello effettuare il trekking di rientro Gianetti - Sasc Furà attraverso il passo Porcellizzo e Trubinasca. (5 ore, Necessari ramponi).
Bondo: opzione 1 Partenza dal paese, Cartelli val Bondasca (2.5 ore Capanna SF. 850 disl.) – opzione 2 (consigliata) pagando 10 € - (distributore self Service) salita in auto per strada forestale sino a parcheggio (1.5 Capanna SF. 600m disl.). Prima della via : Capanna Sasc Furà (pernotto) 1 ora per attacco, oppure bivacco sotto massi (scomodo ma economico) 15 minuti all’attacco. In vetta : Bivacco Redaelli. (vicino la Cima).

Discesa
Scendere da sentiero direzione sud est per 100 m. Cercare le calate da 25m Anelloni sulla sinistra (viso a monte). con 3 doppie brevi si arriva ad un * terrazzino anellone. (viso a monte) Da qui continuando per la normale scendere a destra nel canalone fino alla base. oppure riprendere la normale ritornando a sinistra a circa 150 m prima della base (sempre viso a monte).
Seconda alternativa: Del terrazzino * scendere qualche metro a sinistra (viso a monte) sulla parete in alto a sinistra vedrete una sosta di calata. Da qui parte un canale (dove sono necessarie 2 corde da 60 m) > la seconda calata parte appena usciti dal canale sulla destra. fino ad arrivare in zona di sfasciumi.
Da qui scendere qualche metro (attenzione) sulla destra parte (viso a valle) una calata leggermente nascosta che punta in verticale verso il basso. 3 doppie diritte poi fino alla base. Una volta giunti alla base su residui di nevaio scendere alla Gianetti.
Gianetti:
Pernotto o discesa diretta in val Masino, se effettuate il trekking invece risalire al passo Porcellizzo. Ramponi necessari per salita e discesa dallo stesso (ripido).
per Bivacco Pedroni dal Prà. Passo Trubinasca ferrata (EE) e rientro alla Sasc Fourà.

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