roccia

22.11.2015 - Corna di Medale - Antimedale (780 m) - Via Sentieri Selvaggi

Gruppo: Alpi Orobie - Gruppo delle Grigne

Regione: Lombardia

Località di partenza: Rancio (LC)

Struttura d'appoggio: -

Esposizione: Sud

Sentieri utilizzati: 56 - 58

Massima elevazione raggiunta: 780 m

Dislivello Totale: 370 m

Dislivello della via: 145 m - 180 m lo sviluppo

Difficoltà: VI° / V; A0

Attrezzatura utilizzata: Dadi e friends - quasi per nulla attrezzata

Tempi di percorrenza: 15'/20' per l'attacco – 3/3,5 h la via – 40' la discesa

Descrizione generale
Altra bella via degli anni '80 (Valsecchi - Formenti) sulla parete dell'Antimedale, poco frequentata probabilmente a causa del fatto che non è una di quelle interessate dall'ultima richiodatura. Presenti infatti vecchie soste arrugginite (salvo la penuntila su spit luccicanti) e solo 3 spit sui 4 tiri.
Le possibilità di integrare sono comunque numerose grazie alla logica della via che sfrutta diedri e fessure che solcano la parte destra della parete interessata.
A nostro parere molto bella e mai banale.

Attacco, Descrizione della via
Da Lecco seguire le indicazioni per l'ospedale Manzoni e successivamente per la ValSassina.
Non utilizzate la nuova superstrada perché dovreste fare dietro-front per circa 8 Km.Dopo aver oltrepassato il quartiere Malavedo e il ponte poco oltre il Bar Sole, in corrispondenza di uno stretto tornante a destra, si segue a sinistra la via Quarto.
Raggiunta una piazzetta (presente il capolinea dell'autobus) salire lungo una strada asfaltata molto ripida sulla destra e nuovamente a destra al bivio.
Proseguire fin dove possibile, cercando parcheggio lungo la strada. Il sentiero a piedi parte oltre una sbarra posta sulla sinistra di un tornante e costeggia le reti paramassi.
Proseguire sino ad incontrare una freccia gialla che indica la ferrata del Medale.
Seguire il sentiero che sale nel bosco, aggirare a sinistra delle altre reti metalliche. Raggiunto un canale ghiaioso salirlo sino al cospetto della parete, alla base delle vie i nomi sono scritti con della vernice blu. La via si raggiunge affrontando i primi 2 tiri della Istruttori e tagliando a destra per circa una 70ina di metri per una cengia a tratti erbosa.
Dove le prime catene del sentiero attrezzato che si incontrano poggiano su terreno orizzontale alzarsi nella vegetazione per circa 6/7 m e mimetizzata si trova la prima sosta.
La via procede per la bella e divertente placca sovrastante, solcata da una fessura verticale leggermente disturbata dalla vegetazione. Il percorso chiaramente non è obbligatorio e verso la fine del tiro, che termina su un evidente terrazzo, si può sfruttare ancora la fessura sulla sinistra piuttosto che ucire su una placchetta più difficile a destra protetta da un chiodo.
La via prosegue ora per una placca con roccia stupenda a gocce protetta con 2 vecchi spit difficili da notare immediatamente e per un evidentissimo, fessurato e superbo diedro facilmente proteggibile. Si aggira sulla sinistra il tetto al suo termine per poi rientrare sulla destra sfruttando delle lame poste qualche metro più sopra.
La sosta che ci accoglie è scomoda e all'ombra (che freddo!!!) ma la fessura soprastante ci indica con evidenzala via e il diedro subito sopra lo strapiombino è invitante. L'uscita poi verso destra ci porta a raggiungere una lunga fessura sporca di verdura che ci porta alla base di un alberello e di una placca protetta da spit da superare in obliquo.
Qui però le protezioni della sosta sono a prova di bomba anche se da collegare.
L'ultimo tiro, a parte i primi 5 m caratterizzari dall'ennesima fessura, è di collegamento verso la sommità della parete.

Discesa
Rimontare la sosta e seguire le tracce di sentiero verso sinistra viso a monte e percorre un paio di canalini erbosi e detritici fino a giungere alla catena che scende verso sinistra dove esce la Via Chiappa, seguire verso sinistra i bolli rossi sul sentiero.
Si scende poi con l'aiuto di diverse catene fino al canale ghiaioso dell'attacco. Tenete il casco fino a qui, sempre presente il pericolo di caduta sassi. Rientrare poi alla macchina mediante il sentiero percorso durante l'avvicinamento.

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