scialpinismo

02.03.2013 - Engadina - Piz kesch/Piz d'Es-Cha (3418 m)

Gruppo: Alpi Retiche - Engadina

Regione: Canton Grigioni (Svizzera)

Località di partenza: Madulain

Struttura d'appoggio: Chamanna d'Es-Cha - Chamanna digl Kesh

Esposizione: Salita Sud e est; Discesa Nord e Ovest

Difficoltà: BSA

Quota di partenza: 1690 m

Massima elevazione raggiunta: 3418 m

Dislivello Totale: Salita 1865 m; Discesa 2186 m

Sviluppo: 23,7 km (9 km da Madulain alla vetta)

Riferimento cartografico: Carta Nazionale Svizzera 1:25000 numero 1237 - Albulapass e numero 1236 - Savognin

Tempi di percorrenza: percorso effettuato in 8 ore

Descrizione generale
Eravamo già stati in Val di Müra quest'inverno per una due giorni con pernotto alla Chamanna Es-Cha. Già in quell'occasione avevamo adocchiato il Piz Kesch o Piz d'Es-Cha e avremmo voluto avvicinarci per valutarne la salita in primavera. Le condizioni invernali e il forte innevamento ci avevano indotto a non tentare l'attraversamento della porta d'Es-Cha per vedere al di là il Kesch, la montagna più alta delle Alpi Orientali, e la vedretta di Porchabella. Scendendo una ragazza locale ci aveva consigliato l'attraversata da Madulain a Bergün con rientro in treno. Venerdì sera Denny dando un'occhiata alla cartina propone di seguire il consiglio e sabato mattina alle 8.30 partiamo con sci ai piedi e franchi in tasca (il ritorno in treno costa più di 17 CHF a testa) per questa traversata dal dislivello significativo e dalla sviluppo importante. Il fatto che la maggior parte dello sviluppo sia sul tratto di discesa non deve far pensare a una rapida percorrenza: arrivati ai 1822 m di Chants i 7 km successivi forniscono frequenti occasioni di allenare il passo pattinato e la spinta di braccia.
Gita, comunque, di grandissima soddisfazione che comincia con il percorrere tutta la Val di Müra su lunghi e dolci pendii fino a alla Porta d'Es-Cha, dove il terreno si fa più alpinistico e piccozza e ramponi diventano utili. Senza particolari difficoltà l'attraversamento della vedretta che porta all'inizio della cresta che si attacca con già 1600 m di salita nelle gambe. La cresta non presenta difficoltà elevate, ma piccozza e ramponi sono caldamente consigliabili considerato che a tratti l'esposizione è tale che una scivolata verrebbe pagata cara. Qualche passo su roccia richiede un po' di confidenza. In caso di necessità sono presenti alcuni spit lungo il tracciato.
La discesa lungo la cresta richiede ancora attenzione, poi senza pensieri, si scia su ampi pendii fino a Chants, dove il percorso si trasforma in una un po' noiosa strada.

Accesso, Descrizione dell’itinerario
Lungo la strada che attraversa l'Engadina e passata St. Moritz si incontra l'abitato di Madulain da dove parte la nostra gita. E' possibile parcheggiare proprio sotto la stazione in un parcheggio libero.
Appena a sinistra della stazione si incrocia un passaggio a livello che si attraversa per prendere una stradina che porta ai prati sopra il paese. Si risalgono i prati e si entra nel bosco seguendo la strada innevata fino a poco meno di 2000 m, dove si punta verso Ovest aggirando alla base il costone del Piz Belvair. Superata l'Alp Es-Cha Dadour ci si addentra nella Val di Müra e, lasciandosi sulla sinistra, l'Alp Es-Cha Dadains si arriva in prossimità della Chamanna Es-Cha. E' possibile raggiungere la Chamanna e proseguire verso al porta d'Es-Cha lungo il costone alle sue spalle in direzione Nord. Noi abbiamo preferito continuare lungo la valle, risalire la Paxxetta e piegando verso Ovest poco prima dei 2800 m. Con pendio più ripido si arriva al traverso che porta alla base della porta.
Sci in spalla e piccozza in mano si risalgono i circa 50 m di dislivello che portano ai 3008 m della Porta d'Es-Cha (catena quasi interamente sepolte dalla neve). Dalla porta si ridiscende di poche decine di metri a piedi per ricalzare gli sci e procedere lungo la Vedretta di Porchabella puntando alla base della piramide sommitale del Piz Kesch ora visibile in direzione Ovest.
depositati gli sci a 3200 m, si guadagna la cresta per l'evidente canale innevato. Poi con attenzione per qualche breve risalto roccioso e scivoli innevati, seguendo le linee più facili si raggiunge la vetta in 40-45 minuti dal deposito degli sci.
Salita 1865 m, 5 h.

Per la discesa è necessario ripercorrere la cresta a ritroso fino al deposito degli sci. Calzati gli assi si scende su ampi pendii lungo la Vedretta di Porchabella fino al termine in prossimità della Chamanna digl Kesch. Senza raggiungere il rifugio si prosegue in direzione Ovest per la valle solcata dall'Ava da Salect. A circa 2000 m si entra nel bosco su un sentiero (indicazioni percorso mountain bike) che porta fino alla'abitato di Chants. Da qui si segue la strada innevata fino a Bergün (1367 m), l'ultimo tratto a piedi lungo la strada fino alla stazione.
Discesa 2186 m, 3 h.

Il rientro a Madualin in treno (coincidenza a Samedan) richiede 45 minuti fino a Samedan e 10 minuti fino a Madulain più le attese (da Bergün un treno ogni ora).

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